venerdì 11 ottobre 2013

L'OFFICINA MATEMATICA

L'OFFICINA MATEMATICA DI
EMMA CASTELNUOVO


..........il suo insegnamento si fonda su un metodo non direttivo (che infonde le conoscenze dall'insegnante all'allievo), che si esprime facendo costruire le conoscenze ai ragazzi stessi, i veri protagonisti della situazione. Imparare vuol dire costruire il proprio sapere e in questo senso, il metodo di Emma Castelnuovo, si pone a fondamento di qualsiasi situazione di apprendimento che vede impegnato l'alunno in una vera e propria opera di costruzione delle conoscenze insieme agli altri. La didattica di Emma è attiva e non avviene facendo stare seduti gli alunni al proprio banco "in attesa che possano essere illuminati": stimola nei ragazzi l'amore alla ricerca, il gusto di apprendere, di mettersi alla prova per sperimentare le proprie attitudini e l'intelligenza logico-matematica.


I pilastri innovativi della didattica di Emma sono:
1. Guidare l'alunno alla riscoperta delle leggi e proprietà dei numeri e delle figure
2. Considerare le problematiche concrete come base di ricerca, capaci di coinvolgere l'alunno
3. Utilizzare un indirizzo storico-costruttivo e non descrittivo.

Emma Castelnuovo suggerisce:


1) ....una didattica che sappia rispettare i tempi dell'alunno e il suo modo di mettersi alla prova "cimentandosi" per sviluppare le possibilità di osservazione, l'intuizione, il senso critico, e, in generale, alcune fondamentali attitudini di pensiero.



2) "......mettersi allo stesso livello, cioè suscitare interesse e quindi discussioni, accettare domande su domande, anche le più balorde! Accettare delle domande a cui, là per là, non si sa rispondere e non avere scrupolo di dire: guardate non lo so. Questa è la cosa fondamentale indipendentemente dalla materia che si insegna".



3) "Lasciate ai ragazzi il tempo di perdere tempo", nel senso di garantire loro l'opportunità di costruire soluzioni, anzichè far loro usare soluzioni già pronte. il che è come dire dare loro il tempo per riflettere, per pensare, per ipotizzare, per operare con la mente, per arrivare a capire e, quindi, a costruire conoscenze sicure.



4)" Se ci si dà il tempo necessario a che ciascuno capisca, se si condivide l'esperienza in uno spazio adatto e c'è un clima cooperativo capace di accogliere i pensieri,  le ipotesi e le idee di ciascuno, alcuni ostacoli e blocchi mentali possono essere attenuati e tutti hanno la possibilità di esprimersi senza paura di sbagliare".